Anche i nonni avranno il loro congedo dal lavoro per accudire i nipotini, così come già succede per mamma e papà con i figli?
È quello che ha proposto il ministro tedesco per la Famiglia Kristina Schroeder. Il congedo — in base alle prime «bozze» della proposta e sempre che alla fine arrivi il sì del parlamento — dovrebbe garantire ai nonni un periodo di assenza dal lavoro senza il rischio di essere licenziato, ma anche a stipendio zero. Con l’obiettivo, naturalmente, di seguire e stare con i piccoli nipoti; indipendentemente dalla situazione dei figli, che non perderebbero il diritto ai congedi di paternità e maternità.
Così la Germania — già «avanti» sui congedi di paternità (utilizzati ormai da ben un papà su quattro) — ora punta anche ai nonni. E, più precisamente, a quelli che lavorano nelle aziende con più di 15 dipendenti, visto che la proposta riguarderebbe solo loro.
Eppure, qualcosa sembra stonare.
Non è infatti d’accordo con il piano del ministro l’associazione tedesca dei genitori «single», vale a dire i papà e le mamme che crescono da soli i figli:
i problemi delle carenze dell’assistenza pubblica — sostengono — non devono essere privatizzati.
In altre parole: le famiglie non possono farsi carico dei «buchi» dello Stato. Il timore di qualcuno in Germania — giustificato o no — è che la proposta di legge apra poi le porte in qualche modo a tagli allo stato sociale.
A svantaggio dei nonni che non possono rinunciare al proprio stipendio: quelli che — per esempio — stanno volentieri con i nipoti il sabato e la domenica, o dopo l’ufficio dal lunedì al venerdì, ma che altrimenti lavorano per vivere. Il governo tedesco non sembra intenzionato oggi a usare le forbici. Ma domani chissà.
Ben vengano quindi le iniziative che aiutano le famiglie a stare più tempo insieme: i genitori con i figli e, adesso in Germania, anche i nonni con i nipoti. Ma attenzione a non chiamare in causa nonni già impegnati sul lavoro (per necessità) e in famiglia (per passione), per coprire le carenze dello Stato.
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