domenica 7 ottobre 2012

La botte piena e la moglie ubriaca ( Sallusti non deve finire in carcere ma chi diffama deve pagare)

Il caso Sallusti è emblematico per alcuni aspetti  il primo manco a dirlo è che l'Italia ha delle normative antiquate mai andate in pensione risalenti a 70 e passa anni fa ( codice Rocco). Leggi che prevedono ancora il carcere per un direttore di giornale reo di omesso controllo  su un articolo scritto da un suo giornalista tal Dreyfuss (Renato Farina), su questo personaggio dovreste leggere i tweet di Enrico Mentana, un articolo scritto per commentare una notizia poi  in realtà falsa su un presunto aborto di una tredicenne a Torino (articolo questo de "La Stampa").

Tornando a Sallusti il direttore del Giornale è stato condannato in via definitiva a 14 mesi di carcere, sentenza che diventerà escutiva a tutti gli effetti tra 20 giorni. Giusta sollevazione del mondo giornalistico italiano, solo da noi un giornalista rischia il carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa, viene in pratica lesa la libertà di stampa e di opinione.

Ora anche  Naapolitano ed il Governo si sono resi conto dell'assurdità e pericolosità del caso Sallusti ed hanno deciso di porvi rimedio con un DDL che toglie le manette ma mette delle sanzioni pesantissime economicamente, a chi si rende responsabile di diffamazione a mezzo stampa. Manco a dirlo i giornalisti non ci stanno,già scrivono di legge trappola.
Alessandro Sallusti (foto Associazione il Detenuto Ignoto)
Le manette ed il carcere sono un esagerazione ma ricordiamoci che chi scrive gioca con la vita della gente, diffamare una persona equivale a rovinarla in molti casi è secondo me giusto che un giornalista se diffama una persona debba pagare risarcimenti economici anche elevatissimi, forse così finirà la corsa oscena al lo pubblico prima poi verifico di alcuni giornali online, che avendo la possibilità di correggere il tiro riscrivono gli articoli 2-3-4 volte.
I direttori responsabili devono vigilare sull'operato dei propri giornalisti in particolar modo su quello dei giovani che devono imparare questo mestiere, devono imparare a farlo correttamente senza infangare  la gente per fare sensazionalismo o scoop che poi non sono tali.

Ricapitolando  il carcere non è la soluzione ma neanche dare una specie di immunità  mettendo sanzioni ridicole lo è, un pò di responsabilità professionale per i giornalisti va introdotta,sapere che se diffamo una persona rsichio di pagare parecchio forse mi aiuterà a fare delle ricerche più approfondite e a stare cauto nelle "sparate". Una notizia non vale una vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ok, ma se un direttore fa pubblicare balle offensive da un giornalista radiato sotto pseudonimo, è giusto che una responsabilità se la pigli o no?

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